Dario lussuria

Nationality Croatian Alma mater University of Zagreb
London Film Academy Occupation Years active 2003–present

Milan Bandić (born Dario Juričan; 16 December 1976) is a Croatian film director, producer, and political activist. He was better known by his birthname before legally changing his name in May 2019. He has written, directed and produced several fiction short films, he is best known for his feature documentary films Gazda and Gazda: Početak about Croatian businessmen Ivica Todorić and Miroslav Kutle.

Contents

Early life and education [ edit ]

Bandić was born in Zagreb, Croatia, Yugoslavia, in 1976. [1] [2] He earned his bachelor’s degree in comparative literature and German studies from the University of Zagreb. Afterward, he also earned his degree in filmmaking from the London Film Academy. [1] [2]

Film career [ edit ]

Bandić has been working as an independent film director and producer since 2003. He is a staff member of the Blank Film Incubator in Zagreb. [3]

His 2010 short film Imaš ti neku priču? (transl. Do You Have a Story? ) was screened in the competition program of the 64th Locarno International Film Festival. He is awarded for Best Screenplay at the 2012 Croatian Film Days for his film I, J, K, L. [2]

In 2018, Bandić released the sequel of Gazda. The second film, Gazda: Početak (transl. The Boss: The Beginning ) is focused on the failures of transition, privatization, and the justice system in Croatia. The story revolves around Miroslav Kutle, one of the biggest tycoons of the 1990s. [6] [7] [8]

Bandić plans to release the third part of The Gazda film series, Kumek, which will focus on the Mayor of Zagreb, Milan Bandić. Due to that plan he tried to legally change it to that which is identical to the Mayor’s name. [9] Bandić’s request to change his name was later rejected by the Ministry of Public Administration. [10] This decision has been revoked and he is allowed to be named Milan Bandić again. [11]

Political career [ edit ]

On 18 September 2019, Bandić announced that he will run at the 2019 Croatian presidential election. [12] In November, the Constitutional Court approved his running under his legal name and overturned a previous decision of the Ministry of Public Administration that forbade him to use the name of the Zagreb mayor. [13] On 3 December, he submitted some 13,000 signatures to the State Electoral Commission. [14] On the election day (22 December), he recorded 87,882 votes or 4.61% of the total votes which made him 5th on the first round rankings and unsatisfactorily for the second round. [15]

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«Che la ragion sommettono al talento.»

La lussuria è l’abbandono al piacere sessuale.

Indice

La lussuria nelle religioni [ modifica | modifica wikitesto ]

In molte confessioni religiose la lussuria è considerata un peccato, in quanto menomazione della volontà individuale e discernimento del bene e del male più che, come si ritiene comunemente, un "male in sé", inteso come atto in sé riprovevole. Per altre religioni, invece, la lussuria non rappresenta un male.

Nel Cristianesimo in generale [ modifica | modifica wikitesto ]

La definizione di lussuria, anche alla luce delle mutazioni culturali intervenute nel corso dei secoli, è stata ovviamente oggetto di variazioni interpretative. Alla visione rigoristica tradizionale si sono nel tempo contrapposte teorie più o meno attenuate, ad esempio in Pietro Abelardo (che ne discettava con buona esperienza e per il quale sussisterebbe una inclinazione alla lussuria "per complessione fisica", cfr. peccato originale).

Secondo la Chiesa Cattolica [ modifica | modifica wikitesto ]

È per i cattolici uno dei sette vizi o peccati capitali, il "vizio impuro", al di fuori della norma morale. Secondo le elaborazioni dottrinali della teologia morale del Cattolicesimo, la lussuria è causa di svariati effetti negativi, alcuni dei quali aventi una preminenza in ambito religioso, ed altri intervenendo più specificatamente sul libero arbitrio:

  • grave turbamento della ragione e della volontà
  • accecamento della mente
  • incostanza ed incoerenza (rispetto ai valori proposti)
  • egoistico amore di sé (egoismo, egotismo, negazione dell’amore per il prossimo)
  • incapacità di controllare le proprie passioni

Nella dottrina cattolica classica, la lussuria è frutto della concupiscenza della carne (al pari del peccato di gola e dell’accidia) ed infrange sia il Sesto Comandamento che vieta di commettere atti impuri sia il Nono che riguarda il desiderare la donna d’altri.

Fra questi atti impuri la Chiesa indica tanto le azioni concrete materialmente compiute in materia di sessualità non finalizzata alla riproduzione e all’unione in seno al matrimonio, quanto il solo desiderio e l’immaginazione ("chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore.", Vangelo di Matteo 5,28).

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Tra i peccati gravemente contrari alla castità, vanno citate la masturbazione, la fornicazione, la pornografia e le pratiche omosessuali. (CCC n. 2396) L’adulterio e il divorzio, la poligamia e la libera unione costituiscono gravi offese alla dignità del matrimonio. (CCC n. 2400)

Tuttavia è interessante notare come nel Deuteronomio e nel libro dell’Esodo della Bibbia il sesto comandamento sia in realtà "Non commettere adulterio"; questo rivela un’intenzione originale di focalizzarsi più sulla fedeltà coniugale, che su un più generale controllo delle proprie passioni sessuali, come invece accade nel Vangelo.

Il "voluttuoso diletto", come lo si chiamava in datata saggistica, è per la Chiesa un vizio capitale e, subito dopo il peccato di superbia, è il maggior impedimento al progresso spirituale.

Secondo la teologia di san Tommaso d’Aquino la lussuria viene divisa in:

  • due modi: in riferimento al fine dell’atto venereo, o per comparationem ad alios homines;
  • sei specie: incestus, adulterium, stuprum, raptus, fornicatio simplex e vitium contra naturam;
  • tre oggetti: in Deum, in proximum, in seipsum. Distinzione secolare cui si riconducono tutte le altre specie dei vizi capitali.

La fornicatio simplex è una categoria intermedia fra i due modi.
Infatti, rispetto al fine dell’atto venereo, non solo include il vitium contra naturam (che si ha «in omni actu venereo ex quo generatio sequi non potest»), ma anche la fornicazione, cui pure segue la generazione di figli, ma che comunque impedisce la «debita educazione e promozione della prole nata» [1] . Il fine procreativo va interpretato, estendendolo al compito di crescere ed educare la prole.

Il modo per comparationem ad alios homines si identifica col peccato contro il prossimo (dilectio proximi), e pertanto quelli del primo modo (quelli rispetto al fine dell’atto) si identificano con i peccati contro sé stessi e/o contro Dio: incestus, adulterium, stuprum, raptus sono parte della dilectio proximi, cui Tommaso aggiunge la fornicatio simplex.

La lussuria nelle altre religioni [ modifica | modifica wikitesto ]

Nella religione pagana classica poteva essere al contrario considerata un mezzo di contatto con il divino, come per esempio in ambito dionisiaco: fu per queste ragioni che i Baccanali furono proibiti nell’antica Roma nel 186 a.C. Esisteva inoltre la prostituzione sacra, praticata dalle sacerdotesse di alcuni templi orientali. Al tempo stesso però esisteva il culto di Estia per i greci e Vesta per i romani, che tutelavano il focolare familiare e preservavano la castità.

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La lussuria nel canto V della Divina commedia di Dante [ modifica | modifica wikitesto ]

Argomento del Canto che introduce l’ingresso nel secondo cerchio dove sono puniti i lussoriosi. Incontro con Minosse posto all’ingresso.

È la sera di venerdì 8 aprile (o 25 marzo) del 1300. Ingresso nel II Cerchio. Dante e Virgilio entrano nel II cerchio, sulla soglia trovano Minosse, il quale ringhia con aspetto animalesco: questo è il giudice infernale, che ascolta le confessioni delle anime dannate e indica loro in quale cerchio sono destinate, attorcigliando Intorno al corpo la lunghissima coda tante volte quanti sono i cerchi in cui il dannato deve precipitare. Non appena Minosse vede che Dante è vivo, lo apostrofa con durezza e lo ammonisce a non fidarsi di Virgilio, poiché uscire dall’Inferno non è così facile come entrare. Virgilio lo zittisce ricordandogli che Il viaggio di Dante è voluto da Dio.

Superato Minosse, Dante si ritrova in un luogo buio, dove assiste a una "bufera infernal" che trascina i dannati e li sbatte da un lato all’altro del cerchio. Quando questi spiriti giungono davanti ad un baratro ("la terribile ruina") , emettono grida e lamenti e bestemmiano. Dante capisce immediatamente di chi si tratta: questi sono i lussuriosi che volano per l’aria formando una larga schiera simile agli storni quando volano in cielo. Dante osserva poi un’altra schiera di anime, che volano formando una lunga linea simile ad una gru in atto di volare: chiede spiegazioni a Virgilio ed il Poeta indica i nomi di alcuni dannati, che sono tutti lussuriosi morti violentemente: tra questi ci sono: Semiramide, Didone, Cleopatra, Elena (moglie di Menelao), Achille, Paride, Tristano e Paolo e Francesca.

Dante è preso da profonda angoscia e per poco non si smarrisce.

from Everything is Beautiful — Soundtrack, released December 8, 2012
Soundtrack — Accademia Teatro Dimitri — PerpetuoMobileTeatro

con Brita Kleindienst, Sara Bocchini

regia Kenneth George

drammaturgia Marco Cupellari

musica originale Dario Miranda

maschere Brita Kleindienst, Sara Bocchini

disegno luci Christoph Siegenthaler

Foto Lorenzo Palmieri

Produzione PerpetuoMobileTeatro con il sostegno di ERNST GÖHNER STIFTUNG
Co-Produzione Scuola Teatro Dimitri

license

about

Dario Miranda Rome, Italy

Musician, Composer

projects:
SwedishMobilia
Telegraph
PerpetuomobileTeatro
La Costituente

Discography:
Did you hear something?
Knife, Fork and Spoon
Telegraph 2011
Per quanto vi prego
Tecniche di approccio
KoanQuartet
Genesi (as guest)

Theatre:
Sehnsucht
La Ballata della Piccola fiammiferaia
Everything is beautiful

Soundtrack:
Cadenas
Managua Boxing
Historias menores . more

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